L’energia elettrica ha un prezzo diverso a seconda del momento in cui la si utilizza: costa di più durante il giorno, quando c’è più richiesta, e costa meno la sera, la notte e durante i giorni festivi.
Per questo motivo, i contatori elettronici rilevano i consumi distinguendoli nelle seguenti 3 fasce:
F1 (ore di punta) |
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F2 (ore intermedie) |
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F3 (ore fuori punta) |
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A partire dai consumi rilevati in queste 3 fasce, in bolletta i consumi possono essere fatturati secondo altre due opzioni:
F1 – F23 (opzione bioraria) |
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F0 (opzione monoraria)
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QUANDO CONVIENE LA TARIFFA BIORARIA?
Fino a qualche anno fa, la tariffa bioraria permetteva un significativo risparmio in bolletta a chi concentrava almeno i 2/3 dei consumi di elettricità nelle fasce serali-notturne e nei fine settimana. Oggi non è più così.
Rispetto al passato, le differenze di prezzo tra la fascia diurna (F1) e la fascia F23 si sono ridotte molto, perché grazie alle fonti rinnovabili si produce molta più energia di giorno. Perciò, a meno che non si consumi più dell’80% in fascia F1, la tariffa bioraria non conviene più: cercare di concentrare i consumi nelle fasce serali-notturne e durante i fine settimana potrebbe rivelarsi una fatica inutile!
Quindi, venendo meno il risparmio, oggi risulta più comodo attivare una tariffa monoraria che lascia massima libertà nei consumi.